SANPAPIÉ
A[1]Bit
regia e coreografia Lara Guidetti / Sanpapiè
con Davide Boi, Fabrizio Calanna, Sofia Casprini, Giuseppe Morello, Matteo Sacco, Lara Viscuso
testi Marcello Gori
assistente alla coreografia Matteo Sacco
produzione Sanpapié in collaborazione con MilanOltre, Festival Exister, DANCEHAUSpiù
spettacolo sostenuto nell’ambito di Next ed. 2019/2020, progetto di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo
performance itinerante per gruppi di 40 spettatori
prenotazione obbligatoria; ingresso gratuito
a seguire, presentazione del volume Il pubblico in danza. Comunità, memorie, dispositivi
di Lorenzo Conti, Maddalena Giovannelli, Francesca Serrazanetti
Al crocevia fra danza, musica e drammaturgia, quest’opera di danza itinerante è nata dalla 1-Bit Symphony dell’artista newyorkese Tristan Perich, manifesto dell’elettronica post-moderna, contenuta in un circuito assemblato attorno a un microchip nella custodia di un CD. Un’opera potente, da ascoltare in cuffia, individualmente, su cui Lara Guidetti ha costruito una partitura drammaturgica e coreografica per Riccione. I danzatori condurranno i gruppi di spettatori muniti di cuffie lungo un percorso che toccherà i luoghi del cuore della città.
NICOLA GALLI
Deserto Digitale
creazione dedicata alla ricerca musicale di Edgard Varèse
regia e coreografia Nicola Galli
danza Alessandra Fabbri, Nicola Galli, Paolo Soloperto
musica Edgard Varèse (Un grand sommeil noir, Poème électronique, Déserts, Ionisation, Density 21.5.)
testi liberamente ispirati agli scritti di Edgard Varèse, Alice Miller, Gilles Clément, Marcel Proust
scenografia Giulio Mazzacurati
video e costumi Nicola Galli
tecnica Giovanni Garbo
produzione Fondazione Musica per Roma, TIR Danza, Fondazione Teatro Grande di Brescia, stereopsis con la collaborazione di L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Teatro Petrella di Longiano
con il sostegno di h(abita)t - Rete di Spazi per la Danza, Leggere Strutture Art Factory, Centro di Residenza (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
con il contributo di Regione Lombardia nell’ambito di NEXT 2018-2019
progetto vincitore Premio Equilibrio 2018
spettacolo accolto e sostenuto in fase di ricerca e produzione da “Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi - Luoghi di accoglienza e residenza per creazioni coreografiche” condiviso da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino e Teatro Petrella di Longiano
Il cuore di questa composizione coreografica è la rivoluzionaria ricerca musicale di Edgard Varèse, incentrata sulla spazializzazione e l’inclusione dei suoni, immaginata come un rituale visivo e onirico. Ispirandosi alla composizione Déserts, Nicola Galli ha realizzato un ambiente asettico e sintetico, un deserto inteso come territorio sconfinato e condizione esistenziale. In universo caleidoscopico, tre performer conducono lo spettatore in un viaggio sensoriale, in cui emerge la rivolta silenziosa delle emozioni.
COLLETTIVO
CINETICO
10 miniballetti
in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri
regia, coreografia, danza Francesca Pennini
drammaturgia e disegno luci di Angelo Pedroni e Francesca Pennini
tecnica Angelo Pedroni
assistenza operativa Carmine Parise
coproduzione CollettivO CineticO, Le Vie dei Festival, Danae Festival
residenze artistiche Teatro Comunale di Ferrara, AMAT, L'Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, TIR Danza
selezione Aerowaves 2016. Premio Danza & Danza 2015 come migliore coreografa e interprete emergente. Nomination UBU 2015 miglior performer Under 35. Premio Hystrio Iceberg 2016. Premio ANCT Associazione Nazionale Critici di Teatro 2016
Seguendo un quaderno delle scuole elementari di Francesca Pennini, con decine di coreografie inventate e mai eseguite, CollettivO CineticO porta in scena un’antologia di danze in bilico tra geometria e caos; una macchina del tempo per un’impossibile archeologia del movimento, che fa riemergere dal passato una serie di strampalate possibilità. Correnti e bufere, ventilatori e droni, uccelli e grand-jeté diventano allegorie per rappresentare il legame tra coreografia e danza, tra ripetibilità del gesto e improvvisazione, tra scrittura e interpretazione.
SILVIA GRIBAUDI
Graces
coreografia Silvia Gribaudi
drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti con Siro Guglielmi, Silvia Gribaudi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo
disegno luci Antonio Rinaldi
direzione tecnica Leonardo Benetollo
collaboratori artistici Chiara Frigo, Giulia Galvan, Francesca Albanese, Matteo Maffesanti, Giovanna Garzotto.
prodotto da Zebra
coprodotto da Santarcangelo Festival
con la collaborazione di Klap – Maison Pour la danse Marsiglia, Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, Orlando Bergamo.
con il sostegno di Lavanderia a Vapore Centro di Residenza per la danza regione Piemonte, L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale Centro di Residenza Emilia-Romagna, ARTEFICI – Artisti Associati di Gorizia, Dansstationen, Danscentrum Syd, Skånesdansteater Malmö Svezia, Centro di Residenza Armunia/CapoTrave Kilowatt
Ispirandosi alla celebre scultura di Antonio Canova, la Gribaudi porta in scena una riflessione intelligente ed esilarante sul concetto di bellezza e sull’idea di corpo. Qui le Tre Grazie, creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità, sono incarnate da tre uomini e una donna, la Gribaudi stessa. In un luogo e un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto, i corpi si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi di danzare il ritmo della natura, con una comicità diretta, che sa elevare le imperfezioni a forma d’arte.
SILVIA BENNETT
Libra
danza per giovani generazioni
coreografia e danza Silvia Bennett
voce Caterina Simonelli
produzione If Prana
dai 3 anni
La storia inizia in uno stagno: tutto è scivoloso, il vento è sferzante e in un gioco di equilibrio e fantasia, Silvia Bennett conduce il pubblico in un viaggio poetico ed emozionante. Con lei si libra e danza una libellula di legno, Libra, simbolo di trasformazione, capace di attraversare le tempeste con tenacia. Vive la maggior parte della sua vita sul fondo dello stagno per poi emergere dal fango ed imparare a volare. Uno spettacolo per bambini in cui il suono si trasforma in musica e diviene poesia, trovando un armonioso equilibrio tra danza e parola.
EUGENIO BARBA
LORENZO GLEIJESES
JULIA VARLEY
Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa
con Lorenzo Gleijeses
voci off Eugenio Barba, Geppy Gleijeses, Maria Alberta Navello, Julia Varley
suono e luci Mirto Baliani
spazio scenico Roberto Crea
consulenza drammaturgica Chiara Lagani
oggetti coreografici Michele Di Stefano
assistente alla regia Manolo Muoio
regia e drammaturgia Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses, Julia Varley
produzione Fondazione TPE, NordiskTeaterLaboratorium, Gitiesse Artisti Riuniti
in collaborazione con Centro Coreografico Körper
Lo spettacolo è frutto di quattro anni di confronto tra Lorenzo Gleijeses e un maestro dell’avanguardia teatrale, Eugenio Barba, che firma qui la sua prima regia esterna all’Odin Teatret, coinvolgendo anche un’altra leggenda del teatro, Julia Varley. In scena, la vicenda di Gregorio Samsa, omonimo del protagonista de La metamorfosi di Franz Kafka, danzatore immaginario, prigioniero della ripetizione dei suoi materiali coreografici in vista di un debutto, si interseca con il racconto e con alcuni elementi biografici dello scrittore.
ALESSANDRO SCIARRONI
TURNING_Orlando’s version
residenza creativa per la ricerca e l’adattamento
per la scena dello spettacolo di Alessandro Sciarroni
progetto di residenza condiviso da L’arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna; MARCHE TEATRO Teatro di rilevante interesse culturale, realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D’autore, coordinata da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
condivisone dei materiali di lavoro al termine della residenza
invenzione Alessandro Sciarroni
con Francesco Saverio Cavaliere, Lucrezia Gabrieli, Sofia Magnani, Marissa Parzei, Roberta Racis
musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)
assistenza, training, consulenza coreografica e drammaturgica Elena Giannotti
abiti Ettore Lombardi
casting Damien Modolo
direzione tecnica Valeria Foti
light design Antonio Rinaldi
amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava
promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino
produzione MARCHE TEATRO Teatro di rilevante interesse culturale , corpoceleste_C.C.00##
coproduzione Fondazione MateraBasilicata 2019 e Basilicata 1799, CENTQUATRE-Paris, Snaporazverein
ingresso a contributo libero
a seguire, incontro con il coreografo a cura di Francesca Giuliani e convivio con il pubblico
Partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che tornano a riprodursi e a morire nel luogo in cui sono nati, Sciarroni da tempo lavora sul concetto di turning, traducendolo in un’azione di rotazione del corpo intorno al proprio asse e sviluppando così un viaggio psicofisico emozionale, una danza di durata (turning significa anche evolvere). Il progetto si articola in diverse “versioni”, in cui sono coinvolti interpreti e artisti differenti; in questa, dedicata alla pratica della danza classica e al lavoro in punta, in scena ci sono 5 ballerini, che ne hanno già attuato una prima edizione site-specific a Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
EMIO GRECO |
PIETER C. SCHOLTEN
Sweet like
a chocolate
ideazione e coreografia Emio Greco | Pieter C. Scholten
danzatori Maria Ribas, Victor Callens
costumi Clifford Porter
luci Henk Danner
produzione ICK Amsterdam
a seguire, incontro con i coreografi a cura di [collettivo] c_a_p
Uno spettacolo intimo, con la Quinta Sinfonia di Beethoven come finale aperto. Una donna danza con la propria ombra, il suo alter ego, partner, voyeur. La segue, la guida e lotta con lei. È un doppio, un amante e un avversario, affidabile e pericoloso allo stesso tempo. In scena si sprigiona la tensione tra amore, fiducia, sensualità femminile e violenza. Su invito del Bellevue Lunchtheater, lo spettacolo è stato creato come passo a due rielaborando Double Points: Hell, progetto realizzato su invito del Festival di Avignone e nel 2008 invitato da Pina Bausch all’Internationales Tanzfestival NRW.
VALENTINA
DAL MAS
Da dove guardi
il mondo?
danza per giovani generazioni
di e con Valentina Dal Mas
testo originale di Valentina Dal Mas
direzione tecnica Martina Ambrosini
coproduzione Compagnia Abbondanza/Bertoni, La Piccionaia-Centro di Produzione teatrale
dai 6 anni
vincitore di Premio Scenario Infanzia 2017
Danya ha nove anni e non ha ancora imparato a scrivere. È l’eccezione che non conferma la regola. Lungo il cammino verso la scrittura si ferma, perde dei pezzi; forse le mancano o quelli che ha non sono giusti per lei. Incontra quattro amici, ognuno con caratteristiche fisiche, caratteriali e comportamentali che li rendono unici. Danya impara a conoscerli e prova ad essere come loro. Di ognuno conserva un pezzo, riesce a metterli insieme e a raggiungere il suo “punto di allegria”.
MARCO D'AGOSTIN
First Love
un progetto di e con Marco D'Agostin
suono LSKA
consulenza scientifica Stefania Belmondo, Tommaso Custodero
consulenza drammaturgica Chiara Bersani
luci Alessio Guerra
direzione tecnica Paolo Tizianel
produzione VAN 2018
coproduzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale / Torinodanza festival e Espace Malraux – scène nationale de Chambéry et de la Savoie, nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”, sostenuto dal Programma di Cooperazione PC INTERREG V A - Italia - Francia (ALCOTRA 2014-2020)
in collaborazione con Centro Olimpico del Fondo di Pragelato
progetto realizzato in residenza presso la Lavanderia a Vapore, Centro Regionale per la Danza, inTeatro, Teatro Akropolis
con il supporto di ResiDance XL, inTeatro
foto Alice Brazzit
First love è un risarcimento messo in busta e indirizzato al primo amore. È la storia di un ragazzino degli anni ’90 al quale non piaceva il calcio ma lo sci di fondo: il suo mito era l’olimpionica Stefania Belmondo. Divenuto ora adulto, quel ragazzo rilegge la più celebre gara della campionessa piemontese, la 15km a tecnica libera delle Olimpiadi di Salt Lake City 2002, trasformando First love in grido di vendetta, disperata esultanza, smembramento della nostalgia.
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi #1
Luoghi di accoglienza e residenza per creazioni coreografiche - V edizione
OPERA BIANCO
JUMP!
residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Vincenzo Schino e Marta Bichisao / Opera Bianco
progetto di residenza condiviso da Teatro La Cartiera/ KOMM TANZ 2019;
L’arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna, Teatro Petrella di Longiano
OPERA BIANCO
JUMP!
condivisone dei materiali di creazione
concept, coreografia e regia Marta Bichisao e Vincenzo Schino / Opera Bianco
performer Samuel Nicola Fuscà, C.L. Grugher, Luca Piomponi, Simone Scibilia
light designer Gabriele Termine
sound designer Federico Ortica
organizzazione e cura Vittoria Lombardi
prodotto da Fondazione Royaumont Parigi, Teatro Cantiere Florida (FI), CAOS Terni, CURA Residenze Teatrali Umbre, Masque Teatro, Teatro La Cartiera/ KOMM TANZ, L’arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna, Teatro Petrella di Longiano
prima nazionale 16, 17 aprile 2020 Teatro Bonci Cesena
ingresso 3 €
a seguire, incontro con la compagnia a cura di Francesca Giuliani e convivio con il pubblico
Gli artisti condivideranno una parte dei materiali di scena, arricchiti di elementi, intuizioni, immagini, invitando i visitatori ad assistere anche al processo di composizione. Il progetto affronta la questione del ritmo dell’uomo in dialogo con il ritmo del mondo. Come continuare a camminare nonostante tutto stia crollando? Il clown è utilizzato come metafora della condizione umana: Buster Keaton modifica continuamente il suo corpo e le leggi fisiche che lo riguardano, in funzione di una danza ostinata.
SIMONA BERTOZZI
ILINX - don’t stop the dance
ideazione e danza Simona Bertozzi
progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
musica eseguita dal vivo Egle Sommacal
luci e set spazio Simone Fini
costumi Katia Kuo
organizzazione e promozione Beatrice Capitani
ufficio stampa Michele Pascarella
produzione Nexus 2019 per Biennale Danza Venezia
con il contributo di Mibact e Regione Emilia Romagna
residenze creative H(ABITA)T – Rete di Spazi per la Danza/Mousiké
riallestimento di ILINX - playing vertigo
realizzato nel 2008 all'interno del Progetto Internazionale Choreoroam
con il supporto di British Council/The place, Operaestate Festival/Veneto, Dansateliers/Rotterdam residenza creativa Theaterhaus Gessnerallee-Zurigo e CSC garage Nardini Operaestate Festival
a seguire, incontro con la coreografa a cura di [collettivo] c_a_p
Ilinx è una creazione del 2008 parte di Homo Ludens, progetto coreografico dedicato alle categorie ludiche di Roger Caillois. Secondo il sociologo, Ilinx è un gioco individuale, una condizione di singolarità rivolta alla vertigine, “al vuoto di stomaco” e all'ebbrezza. Dopo dieci anni, la coreografa ri-attualizza il lavoro, dispiegando un’inedita riflessione sulla solitudine del performer e del suo universo ludico. In questa “isola precaria” come si agisce per mantenere il brivido costante della simultaneità? Si rischia, precipitando nel movimento.
PAOLA BIANCHI
Energheia
coreografia e danza Paola Bianchi
musiche composte ed eseguite dal vivo Fabrizio Modonese Palumbo
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
tutor Roberta Nicolai, Raimondo Guarino
sguardo esterno Ivan Fantini
staff scientifico Laura Gemini, Giovanni Boccia Artieri, Anna Paola Lovisolo, Alessandro Pontremoli
progetto di residenza condiviso da L’arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza della Regione Emilia-Romagna; Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro); nell’ambito del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore, Centro di residenza per la Danza Piemonte
produzione PinDoc
in coproduzione con Agar, Teatri di Vetro, Teatro Akropolis
con il contributo di Mibac e Regione Sicilia
a seguire, incontro con la coreografa a cura di [collettivo] c_a_p
ENERGHEIA, primo capitolo del progetto ELP, nasce da un’immersione emotiva negli archivi retinico-mnemonici di un gruppo di persone che hanno consegnato a Paola Bianchi le immagini pubbliche impresse nella loro retina e ancora vive nella memoria visiva. Attraverso un processo che non si è limitato alla copiatura/imitazione dell’im- magine, ma ha attivato un’analisi approfondita dello spazio, delle forze, del ritmo, quelle immagini incarnate dalla coreografa hanno reso il suo stesso corpo un archivio di posture. Incentrato sulle trasformazioni del corpo, ENERGHEIA pone particolare attenzione all’anatomia e alla vicinanza dello sguardo: una coreografia di pelle, una poetica del corpo muto.
ALESSANDRO CARBONI
Context
residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo progetto di Alessandro Carboni
progetto di residenza condiviso da Sementerie Artistiche/H(abita)T - Rete di Spazi per la Danza; L’arboreto - Teatro Dimora, Mondaino; Domino, Zagreb; Nitra Festival, Nitra; Bakelit Multi Art Center, Budapest; Teatro della Misericordia, Sansepolcro - Centro di Residenza della Toscana (Armunia - CapoTrave/Kilowatt); New York; Institute, Milieux/Le Parc e Pulse, Montrèal
ALESSANDRO CARBONI
Context
prova aperta al termine della residenza
progetto di Alessandro Carboni
Con Gianmaria Borzillo, Lucia Guarino, Ana Luisa Novais Gomes, Masako Matsushita, Francesca Ruggerini, Loredana Tarnovschi
organizzazione, cura e promozione Debora Ercoli
progettazione Alessia Fortunato
costumi DEM
falegnameria Stefano Tirendi
assistenza Chiara Castaldini
produzione Formati Sensibili Ets Aps
realizzato nell'ambito del progetto europeo Be SpectACTive finanziato da Creative Europe, Formati Sensibili - casa di produzione con il sostegno di L'arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna e 369gradi progetto AMINA>ANIMA (Soul) Regione Autonoma della Sardegna - PO FESR 2014-2020
ingresso a contributo libero
a seguire, incontro con il coreografo a cura di Francesca Giuliani e convivio con il pubblico
Context indaga le combinazioni e ricombinazioni della realtà, mantenendo viva l’incertezza. A partire dall’idea di contesto - dal latino con-tèxere, intrecciare, l’insieme di circostanze che definiscono un evento - scandaglia l’azione come negoziato tra immobilità e cambiamento, istante e permanenza. Context è uno spazio di ricerca, un oggetto scenico e concettuale insieme. Un’opera prismatica che abita diversi formati, dal visivo al performativo, dal teorico al sonoro e si adatta a diverse forme, per tradurre le corrispondenze tra lo spazio e suoi elementi.
PAOLA BIANCHI
EKPHRASIS
residenza creativa per la ricerca e composizione del nuovo spettacolo di Paola Bianchi
progetto di residenza condiviso da L’arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Regione Emilia-Romagna; Centro di residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro); Lavanderia a Vapore, Centro di Residenza per la danza Piemonte, nell’ambito del progetto residenze coreografiche
realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D’autore, coordinata da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
PAOLA BIANCHI
EKPHRASIS
di Paola Bianchi
prova aperta al termine della residenza
concept e coreografia Paola Bianchi
creato e danzato da Barbara Carulli, Camilla Soave, Chiara Andreoni, Elena Salierno, Elisa Quadrana, Francesca Bertolini, Lorenzo De Simone, Martina Del Prete, Paola Fontana, Sara Capanna
musiche composte ed eseguite dal vivo Fabrizio Modonese Palumbo
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
tutor Roberta Nicolai, Raimondo Guarino
sguardo esterno Ivan Fantini
staff scientifico Laura Gemini, Giovanni Boccia Artieri, Anna Paola Lovisolo, Alessandro Pontremoli
produzione PinDoc
in coproduzione con Agar, Teatri di Vetro, Teatro Akropolis, Armunia / Festival Inequilibrio, Rosa Shocking / TenDance Festival
con il contributo di Mibac e Regione Sicilia
con il sostegno di L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
ingresso a contributo libero
a seguire incontro con la coreografa a cura di Francesca Giuliani e convivio con il pubblico
EKPHRASIS, parte del progetto ELP, nasce dal confronto con dieci giovani danzatrici e danzatori ai quali Paola Bianchi ha “trasmesso” le descri- zioni verbali di alcune posture – un archivio di forme presenti nel suo solo ENERGHEIA. Dall’in- carnazione delle posture attraverso l’ascolto delle descrizioni – un processo che esclude il corpo del maestro come veicolo di trasmissione del movimento – è nata una nuova struttura coreogra- fica individuale e collettiva che si sviluppa tra consonanze e dissonanze concentrandosi sul senso del movimento. La genesi di EKPHRASIS rivela la funzione della descrizione dell’opera sull’incarnazione personale da parte di chi ascolta.