E'BAL 2024
Palcoscenici per la danza contemporanea
Un progetto di rete regionale sostenuto da
ATER FONDAZIONE
e condiviso da
Associazione Danza Urbana
Associazione Liberty/Stagione Agorà
Cantieri Danza
Collettivo Amigdala
Comune di Rimini
Cronopios - Teatro Petrella e Casa della Cultura Italo Calvino
Istituti Culturali della Repubblica di San Marino
L'arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
Masque Teatro
Micro Macro
PKD - Piacenza Kultur Dom
Riccione Teatro
Santarcangelo dei Teatri
Sillaba Soc. Coop. (Villa Torlonia Teatro)
Teatro del Drago - Teatro Comunale di Gambettola
ATER Fondazione, oltre a essere l’ente capofila, partecipa al progetto di rete
con due Teatri del Circuito multidisciplinare regionale,
il Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno e il Salone Snaporaz di Cattolica
PROSSIMI APPUNTAMENTI
OTHERMOTHERS
il canto delle betoniere
Teodora Grano
ideazione, scritti, danza Teodora Grano / canto Meike Clarelli, Sara Bertolucci / composizione sonora Massimo Pupillo / creative technologist, cura tecnica Simone Arganini / con il supporto di OvestLab, Collettivo Amigdala / un ringraziamento speciale ad Alberto Salvalai e all’Officina SEA S.a.s
Othermothers è il ritratto di un volto che esplode, dove si intravede il viso di una madre. Costruirlo è la cucitura interna di un mosaico, molte voci e molti pezzi. La ricerca immagina una letteratura futura, indaga il rapporto tra scrittura e danza, mettendo al centro dell’indagine la lettura come dispositivo di visione e posizionamento dello sguardo. Il lavoro presentato parte di un dittico che inizia dentro un altro lavoro, Daughters . Due corpi dialogano dal basso, come fogne e acquedotti delle città, dialogano dalla prospettiva di invertire il movimento delle generazioni - non dall’alto verso il basso, ma da sotto a sopra. Essere figlie come posizione e postura di scrittura.
primo studio
Per Periferico viene pensato e creato il primo studio del lavoro all’interno della fabbrica di betoniere Officine SEA fondate da Ermanno Salvalai.
La stanza di lettura e il colloquio silenzioso è una pratica partecipativa di scrittura collettiva.
Le persone sono invitate ad entrare in un tempo silenzioso dentro una sala di lettura, dove troveranno installati degli scritti, dei frammenti, dei libri.
In questo spazio rarefatto verrà proposta una pratica di scrittura collettiva.
Come costruiamo un colloquio silenzioso in una scrittura a più mani?
Riscrivendo Haraway: “Quali scritture usiamo per scrivere?
Quali letture usiamo per leggere?”
La pratica è parte della ricerca legata ai progetti Daughters e Othermothers. L’anima della ricerca è situata nella relazione tra il corpo e la parola scritta. Textsuality è il concept di ricerca: una forma altra di sensualità nello spazio di ambiguità tra semantica e sensibilità.
Intende la scrittura come organo di senso, come relazione tra corpi che lavorano assieme per corrispondenza o per strappo del senso, percepito o letterale.
9 ottobre 2024, ore 19.30
OvestLab - scrittura collettiva
LA STANZA DI LETTURA E IL COLLOQUIO SILENZIOSO
residenza
2-14 ottobre
EAT ME
Giorgia Lolli
concept e coreografia Giorgia Lolli / con Sophie Claire Annen e Giorgia Lolli / sound design: Sebastian Kurtén / disegno luci: Elena Vastano / costumi: Suvi Kajas / datore luci: Victoria De Campora / sviluppato nel contesto di Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition, progetto di residenza curato dal MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna / progetto vincitore del bando DNAppunti Coreografici 2023, promosso da Romaeuropa Festival, Triennale Milano Teatro, Gender Bender International Festival, Operaestate Festival Veneto, L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni / produzione: Anghiari Dance Hub, Nexus Factory / con il sostegno di: Padova Festival Internazionale La Sfera Danza, Fondazione Svizzera degli Artisti Interpreti (SIS)
Ispirato dalla suggestione "mangiare con gli occhi", Eat me è una riflessione sul fare del corpo osservato. Le forme morbide delle due danzatrici delineano le curve di posture astratte: memorie dal topos del ritratto femminile sdraiato e gesti quotidiani disegnano immagini di una progressiva emancipazione dal pavimento, rimanendo sfacciatamente frontali ma celati.
dopo lo spettacolo
Il pane quotidiano. Moltiplicazione degli sguardi.
Dialoghi ravvicinati con artisti e spettatori a cura di Francesca Giuliani
poi, piccolo buffet
HUMAN
Biagio Caravano / mk
Lo spettacolo è inserito nel progetto SHOULDER SEASON, una monografia dedicata a mk a cura di Agorà, Danza Urbana ETS, Casa della Cultura Italo Calvino – Cronopios nell’ambito di E’BAL – Palcoscenici per la danza contemporanea, con il sostegno di ATER Fondazione.
performance audio/visiva di Biagio Caravano/mk, ideazione video e modular system live, Lorenzo Basili, sviluppo e progettazione video, produzione KLM.
Human indaga il rapporto tra il fuori e il dentro, un flusso caotico che oscilla costantemente tra provenienza e destinazione. Uno spazio interiore intimo per produrre un caos risonante, un corpo sonoro astratto e ambientale, immerso in un tempo espanso artefatto. In Human si esprime un istinto all’azione, al gesto dinamico. Un flusso di interventi in ordine arbitrario che permettono al suono di attraversare lo spazio, e di muoversi in direzioni diverse, favorendo un flusso caotico. Una forza concreta di comunicazione in un sistema di convergenze, dove gli elementi della composizione, tempo, spazio e gesto, sono trattati come oggetti imprevedibili, creando un unico movimento compositivo.
SFERA # uno stato eternamente nascente
Michele di Stefano / mk
Lo spettacolo è inserito nel progetto SHOULDER SEASON, una monografia dedicata a mk a cura di Agorà, Danza Urbana ETS, Casa della Cultura Italo Calvino – Cronopios nell’ambito di E’BAL – Palcoscenici per la danza contemporanea, con il sostegno di ATER Fondazione.
pperformance Philippe Barbut, Biagio Caravano, Flora Orciari, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Laura Scarpini, Francesca Ugolini / coreografia set abiti Michele Di Stefano / modular system live Biagio Caravano / disegno luci Giulia Broggi / props: Philippe Barbut / produzione mk/KLm con il contributo della Regione Lazio, MiC / in collaborazione con Short Theatre, Orbita-Centro di Produzione Nazionale della Danza, Crossing the sea-Italian performing arts going East
Sfera si sviluppa come una scacchiera in disequilibrio, un assemblaggio di corpi che cercano una possibile intesa sperperando parole e gesti, a caccia di un’alleanza fisiologica tra persone, una nuova forma di intimità per la manifestazione della danza. Sul palco, attraverso i corpi degli mk, movimento e voce si uniscono in un mescolamento caotico, in un irresistibile desiderio di prossimità. Ogni postura, ogni atteggiamento fisico personale e ogni discorso crea e allo stesso tempo assorbe l’esterno, rigenerandosi e reinventandolo costantemente, trasformando tutto in ‘atmosfera’. Lo spettacolo è lontanamente suggestionato dal kecak, affascinante forma di danza e musica quasi rituale nata negli anni Trenta a Bali, in Indonesia. Oggi il rito è diventato profano e occasione di intrattenimento per turisti, ma non ha perso nulla del suo fascino visionario. Sulla base di questa suggestione, mk prova a restituire alla corporeità la sua funzione magica come strumento capace di rimescolare i rapporti tra gli individui e favorire così la nascita di danze che da quell’intesa tra corpi – da quell’intimità – prendano vita.
INFORMAZIONI E BIGLIETTI
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