

E'BAL 2025
Palcoscenici per la danza contemporanea
Un progetto di rete regionale sostenuto da
ATER FONDAZIONE
e condiviso da
Associazione Danza Urbana
Associazione Liberty/Stagione Agorà
Cantieri Danza
Collettivo Amigdala
Comune di Rimini
Cronopios - Teatro Petrella e Casa della Cultura Italo Calvino
Istituti Culturali della Repubblica di San Marino
L'arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
Masque Teatro
Micro Macro
PKD - Piacenza Kultur Dom
Riccione Teatro
Santarcangelo dei Teatri
Sillaba Soc. Coop. (Villa Torlonia Teatro)
Teatro del Drago - Teatro Comunale di Gambettola
ATER Fondazione, oltre a essere l’ente capofila, partecipa al progetto di rete
con due Teatri del Circuito multidisciplinare regionale,
il Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno e il Salone Snaporaz di Cattolica

PROGRAMMA 2025

POP
performance interattiva dedicata all'infanzia (5 - 10 anni)
Nicola Galli
azione e creazione: Nicola Galli / cura e assistenza: Giulia Melandri / produzione: Nebula APS
POP è un evento dedicato all'infanzia e alle famiglie che pone al centro il corpo quale strumento primario per l'esplorazione delle potenzialità espressive e comunicative.
POP si struttura in una performance interattiva che esplora - attraverso il gioco - differenti possibilità motorie del corpo e propone un tempo dedicato alla scoperta di nuove percezioni, sensazioni ed emozioni attraverso il movimento.
Su una piattaforma quadrata ricoperta di pluriball, il danzatore si muove piegando ed estendendo le articolazioni del corpo per disegnare figure e geometrie, invitando il pubblico a interagire con la materia e lo spazio della performance e condividere il piacere del movimento.

UNA PER TUTE: ELISABETTA SIRANI
Teatrodanza - Il Tempo Favorevole
produzione Il Tempo Favorevole in collaborazione con Istituti Culturali della Repubblica di San Marino, Cast Oro Teatro di Rimini, Il Teatrino di Domenico Ciaramitaro di Palermo e il sostegno di Rompi il Silenzio di Rimini / conduzione e regia Barbara Martinini / in scena Veronika Aguglia, Marinella Freschi, Barbara Martinini / ricerca sonora e sound editing Marinella Freschi
Lo spettacolo mette al centro le donne, in particolare la figura della pittrice bolognese Elisabetta Sirani (1638- 1665), un esempio luminoso per parlare di amor proprio e difesa dei diritti in un secolo dove le donne erano subordinate agli uomini della famiglia. È a partire da una delle sue opere “Porzia che si ferisce alla coscia” che esprime il carattere e la forza morale di questa artista che lo spettacolo si declina.

Residenza 3-20 febbraio 2025
Prova aperta 16 febbraio 2025
17.30
Mondaino (RN)
Teatro Dimora
> www.arboreto.org
WOW*
(e altri suoni antirughe)
CollettivO CineticO
Misteri intatti, presenti coatti, azioni riciclate e cose appena nate
*movimento di contrazione concentrica ed eccentrica del muscolo orbicolare della branca buccale spesso ma non necessariamente associato a spasmo occipitofrontale.
concept, regia Francesca Pennini / azione e creazione Collettivo Cinetico (i nomi, per ovvie ragioni, rimangono segreti)
durata tra i 15 e i 60 minuti
Una performance un po' fuori dagli schemi che può durare dai 15 ai 60 minuti e richiede agli spettatori un piccolo esercizio di fede perché non è dato sapere in anticipo cosa gli artisti mostreranno. Si tratta infatti di un dispositivo/contenitore applicabile a qualsiasi creazione di CollettivO CineticO, dagli spettacoli di repertorio fino alle nuove creazioni inedite. Sarà una sorpresa tutta da scoprire!
WOW è un pensiero sismico e sistemico.
È un’applicazione poetica e politica.
Per questa performance è richiesto un piccolo esercizio di fede.
Non saprete cosa state per vedere.
Non saprete cosa non avete visto.
Ci sarà un mistero da attraversare e ce ne sarà uno da lasciare intatto.
È un invito a prendersi cura del buio, del segreto.
Sacri e profani, sudati e tecnologici, epidermici e metallici, tra questi titoli segreti ci sono highlights cinetici come anche nuove creazioni inedite.
Che finiate nel mezzo di una dinamica dirompente
o annodati in mistiche strappacuore, quello che conta
davvero, forse, è che quel segreto resti intatto.
Godete pure della sorpresa, ma lasciate in pace tutto il buio attorno.
Dopo lo spettacolo, Il pane quotidiano. Moltiplicazione degli sguardi: dialoghi ravvicinati con artisti e spettatori a cura di Francesca Giuliani
poi, presentazione del progetto triennale Esercizi di mondo a cura di Francesca Pennini / CollettivO CineticO
a seguire, buffet

1 marzo 2025
21.00
Piacenza
Teatro Trieste 34
dalle 16.30 alle 18.00
Workshop presso l'Ostello del Teatro
> www.teatrotrieste34
THE WOMEN WE CARRY - LE DONNE CHE PORTIAMO
Compagnia Lucia Moretti
con Lucia Moretti
Un viaggio emozionale e viscerale attraverso il teatro danza, un rito collettivo che esplora la storia di quattro donne. Forti, fragili, coraggiose, uniche perché vive. Ogni storia è un incontro, una traccia indelebile che segna il corpo e l'anima.
Love is the answer? O forse la risposta si cela nei corpi che danzano, nelle voci che sussurrano le storie mai raccontate, nei gesti che attraversano il tempo e lo spazio.
Questa performance ci conduce attraverso i Dili invisibili che connettono generazioni di donne—quelle che abbiamo amato, quelle che abbiamo perduto, quelle di cui portiamo il peso e l’eredità. Il corpo femminile diventa il libro aperto di storie, di rituali antichi e di una continua metamorfosi, testimone silenzioso di lotte e trionDi.
Ma cosa rimane di loro, di noi, delle rivoluzioni sussurrate e di quelle urlate? Quali segni incide il tempo sulla pelle e nell'anima? E come questi segni si trasformano in rivoluzioni intime e collettive?
Attraverso un linguaggio corporeo che fonde energia e delicatezza, la performance esplora le tracce lasciate dalle donne che ci hanno precedute, i gesti quotidiani trasformati in memoria viva, il passato che si fa presente per riscrivere il futuro. Un'esplorazione profonda delle radici, dell'identità e della memoria, in cui ogni gesto, ogni passo, racconta una storia che non può essere dimenticata.
Muoviti con coraggio. Sii spazio, tempo e anima.

DANSE MACABRE
Jacopo Jenna
ideazione, coreografia, video, regia Jacopo Jenna / danza e collaborazione Ramona Caia, Andrea Dionisi, Francesco Ferrari, Sofia Galvan / collaborazione artistica e testi Roberto Fassone / suono Alberto Ricca – Bienoise / luci e direzione tecnica Mattia Bagnoli / costumi Eva di Franco / shooting video Matteo Maffesanti / organizzazione Luisa Zuffo / management Valeria Cosi – TINA Agency / produzione Klm – Kinkaleri / co-produzione Tanzhaus nrw Düsseldorf
progetto realizzato con il contributo di EFFEA – European Festivals Fund for Emerging Artists co-founded by the European Union / progetto Étape Danse sostenuto da Mosaico Danza/ Festival Interplay con La Fondazione Piemonte dal Vivo e il Festival Torino Danza, Bureau du Théâtre et de la Danse à Berlin, Fabrik Potsdam, La Maison centre de développement chorégraphique national Uzès Gard Occitanie, Théâtre de Nîmes. / Istituto Italiano di Cultura di Colonia | MiC-Direzione generale arti performative / MAD – Murate Art District , Centrale Fies, IntercettAzioni-Centro di Residenza Artistica della Lombardia, ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Santarcangelo dei Teatri, Fuorimargine – Centro di produzione di danza e arti performative della Sardegna
Vincitore Premio CollaborAction #6 – Network Anticorpi XL
Danse Macabre! è un invito austero a danzare verso l’ignoto, legando e affermando relazioni con il mondo attuale, ricercando attraverso una commistione visionaria tra corpi danzanti, film, testi, musica elettronica e luce. Le figure si specchiano e si raddoppiano, penetrano la propria immagine e diventano non solo interpreti ma anche incarnazioni del movimento sul palco.
La danza propria dei morti è una delle tematiche iconografiche più sviluppate nella storia dell’arte occidentale, fece emergere un pensiero più complesso sulla realtà, riflettendo anche sul concetto più generale che ogni movimento sopramondano e dell’aldilà sia danza: danzano le stelle, gli dei, gli spiriti, la natura.
Attraverso l’inclusione di un film come terzo elemento della costruzione scenica, la performance ricerca un’esperienza di spostamento percettivo dello spettatore, sondando la materia oscura dell’immaginazione.
Immaginare significa creare immagini interne, senza regole fisse, e collegarle fra loro fino a creare fantasie o storie che esistono dentro di noi e non nella realtà.
Parte dai materiali visivi sono stati pensati insieme all’artista Roberto Fassone, creando un entità altra attraverso dei testi che riflettono insieme al pubblico sul concetto di aldilà. La danza si manifesta in forme mutevoli tentando di liberarsi dalla violenza della rappresentazione, oscillando tra poli differenti per accostamenti, rendendo visibile l’invisibile in una tensione ipercosciente fra la vita e la morte.

Residenza 6-15 marzo 2025
Prova aperta 14 marzo 2025
21.00
Mondaino (RN)
Teatro Dimora
> www.arboreto.org
FAMILY HOME EVENING
Joel & Graham Brown
Progetto di residenza inserito nell’ambito di Open Dialogo: programma di scambio internazionale a sostegno delle migliori pratiche nella danza e disabilità gestito da Stopgap Dance Company e commissionato da Arts Council England, Ministero della Cultura italiano (Direzione generale Spettacolo), Istituto Italiano di Cultura di Londra, British Council.
Joel Brown è coreografo, compositore, danzatore e autore.
Graham Brown è assistente alla coreografia e co-autore.
Family Home Evening (di e con Joel and Graham Brown) è la condivisione di una danza, una musica e una storia basata su una casa e la famiglia che la abita. In questo spettacolo, Graham e Joel portano avanti una ricerca sullo sviluppo di un vocabolario di movimenti che intrecci le tematiche della famiglia, della religione e della disabilità in uno scambio intimo e reciprocamente nutriente.
Joel (36) e Graham (45) Brown sono danzatori, coreografi e fratelli. Sono cresciuti danzando nella scuola di danza della madre, che a sua volta aveva imparato a danzare dalla zia, Virginia Tanner.
Un incidente stradale nel 1998 rese Joel paraplegico all'età di nove anni. Graham, più grande, rimase colpito dalla fisicità e dall'atletismo del fratello e creò un duetto per i due, “I've Had it Up to Here”, nel 2003, ponendo le basi per la carriera professionale di Joel.
Joel e Graham stanno ora cercando di chiudere il cerchio creando un nuovo assolo per Joel che esplora la famiglia, la disabilità e la mascolinità. Lo spettacolo sarà ispirato al concetto del “Family Home Evening”, un rituale mormone che veniva praticato nella loro famiglia quando erano piccoli. Joel racconterà storie, canterà canzoni e danzerà in un ambiente intimo di condivisione.
Dopo lo spettacolo, Il pane quotidiano. Moltiplicazione degli sguardi: dialoghi ravvicinati con artisti e spettatori a cura di Francesca Giuliani

15 marzo 2025
21.00
Piacenza
Teatro Trieste 34
dalle 16.30 alle 18.00
Workshop presso l'Ostello del Teatro
> www.teatrotrieste34
FROM C.TO YOU
A LOT OF
Lost Movement
FROM C.TO YOU di Giovanni Careccia e Christian Consalvo / co-produzione FLIC – Festival Lanciano in Contemporanea / con il supporto di ArteMente lavoro sostenuto da Sanpapié
A LOT OF di Niccolò Abbattista e Christian Consalvo / musiche di Filippo Ripamonti / con Giovanni Careccia, Enrico Luly e Gioele Cosentino / costumi di Leonardo Rossi / coproduzione FLIC – Festival Lanciano in Contemporanea / La compagnia Lost Movement è oggi supportata da Sanpapié, / Organismo di produzione della danza sostenuto dal MiCSINOSSI
FROM C.TO YOU
è una lettera che sa di confessione. In uno stanzone buio si susseguono ombre e suggestioni appartenenti ad un inconscio condiviso. Immagini frammentate prendono vita guidate da frasi e domande che brillano su un display. Sono pensieri casuali che potrebbero appartenere ad ognuno di noi. Sono le parole che scegliamo di non dire tutte quelle volte che decidiamo di spegnere quella fastidiosa vocina nella testa.
Un uomo totalmente nudo di schiena, un ritorno al primordiale, un’assenza di sovrastrutture sociali.
È Caino? Adamo? Abele?
Un jukebox di pensieri che vanno e vengono su frequenze sbagliate. Frammenti di danze, parole e canzoni senza soluzione di continuità.
Cos’è la violenza? Cos’è violento? Chi lo è?
Amo me. Ama lui. Ama lei. Loro si amano. Io amo lui. Lei ama me. Ci amiamo.
Quello che vediamo riflesso allo specchio è ciò che vogliamo vedere, non è la realtà, ciò che guardiamo dell'altro è una nostra rifigurazione, creiamo nuove identità.
È il luogo dove finiscono i pensieri che non confessiamo a nessuno, un viaggio all’interno del labirinto della mente di un uomo qualsiasi, un flusso di coscienza in movimento che sfida il voyeurismo del pubblico.
Mettere in luce ciò che dovrebbe rimanere al buio. Da qualunque istinto e pensiero si può fuggire.
A LOT OF
In costante ricerca. Il bisogno dell’altro. Avidità di contatto, profumi e sapori. Liberati del freno inibitorio del pudore e delle convenzioni sociali cosa potrebbe accadere? Siamo tutti animali? Quanto possiamo desiderare chi ci circonda? Quanto e quanti possiamo amare? Due corpi, poi uno e poi improvvisamente tre. Imprevisti e probabilità. Ritmi e rituali che percuotono, s'intrecciano e distorcono. La grazia innaturale di Nijinsky. L'istinto predatorio appartiene al DNA dell'essere umano. Marcare il territorio diventa un gioco, immaginare diventa un’esigenza. Quanto spazio abbiamo nel nostro corpo, nella nostra mente e nel nostro animo? Quanto possiamo ospitare dentro di noi? Fame.

ALEX /A SOLO IN THE SPOTLIGHTS
Roberta Maimone / Vittorio Pagani
ALEX coreografie e direzione artistica: Roberta Maimone / assistente: Lela Di Costanzo / performer: Roberta Maimone, Alessandra Maimone / musica: Clara Cozzolino / costumi: Roberta Maimone / con lavori fatti a mano da: Alice De Maio, Giacomo Raffo / Il progetto ALEX è sostenuto dai fondi municipali di Amsterdam AFK. Residenza artistica per la ricerca coreografica in Korzo Theater de L’Aia. Sostenuto dalla casa di produzione ICK di Amsterdam durante il periodo di prova e sperimentazione artistica e dalla Compagnia Arearea di Udine. / Progetto selezionato per la Vetrina della Giovane danza D’autore extra – Network Anticorpi XL, Ed. 2023
A SOLO IN THE SPOTLIGHTS coreografia: Vittorio Pagani / testi: Vittorio Pagani / interprete: Vittorio Pagani / aiuto alla drammaturgia: Hannes Langolf, Martin Hargreaves / produzione: The Place London / co-produzione: LARVÆ / produzione esecutiva: EQUILIBRIO DINAMICO / disegno Luci: Mark Webber / musiche di Adolphe Adam, Tomat, kwajbasket, Patti Smith e Allen Ginsburg, Queen
ALEX testimonia un viaggio psicologico trasformativo, in cui l’introspezione e il confronto portano a una comprensione più profonda di se stessi e degli altri. Incontrare qualcuno funge da specchio, rivelando aspetti sconosciuti della nostra personalità.
Richiede pazienza, osservazione, ascolto, empatia e la disponibilità ad accogliere l’altra persona. Con i suoi personaggi cartonati, “ALEX” evoca sorrisi, aggiungendo gioia all’esperienza e offrendo un’opportunità di riflessione, di crescita e coltivazione di connessioni autentiche.
A SOLO IN THE SPOTLIGHTS
Attraversando danza, parole e proiezioni video, il solista esplora aspetti della vita sulla scena, e le trasformazioni che un corpo affronta quando messo sotto i riflettori. In una scissione tra il corpo e l’immagine, il danzatore si scompone, celando o mostrando parti di sé nel tentativo di soddisfare le richieste tipiche della sua professione.
Illustrando esperienze personali e testimonianze altrui, A Solo in the Spotlights punta il riflettore verso un performer che, dopo anni di silenzio, prende la parola e si interroga: Come trovare un’autenticità quando c’è un ruolo da ricoprire?
È possibile accontentare il pubblico, i datori di lavoro e se stessi?
Ispirato alle storie di grandi personaggi e dei loro celebri interpreti, A Solo in the Spotlights prova a rispondere a questi quesiti.
Una dedica a Norma, Amy e a chi vuole ballare.

WOW*
(e altri suoni antirughe)
CollettivO CineticO
secondo momento di apertura del progetto Esercizi di mondo
Misteri intatti, presenti coatti, azioni riciclate e cose appena nate
*movimento di contrazione concentrica ed eccentrica del muscolo orbicolare della branca buccale spesso ma non necessariamente associato a spasmo occipitofrontale.
concept, regia Francesca Pennini / azione e creazione Collettivo Cinetico (i nomi, per ovvie ragioni, rimangono segreti)
durata tra i 15 e i 60 minuti
Una performance un po' fuori dagli schemi che può durare dai 15 ai 60 minuti e richiede agli spettatori un piccolo esercizio di fede perché non è dato sapere in anticipo cosa gli artisti mostreranno. Si tratta infatti di un dispositivo/contenitore applicabile a qualsiasi creazione di CollettivO CineticO, dagli spettacoli di repertorio fino alle nuove creazioni inedite. Sarà una sorpresa tutta da scoprire!
WOW è un pensiero sismico e sistemico.
È un’applicazione poetica e politica.
Per questa performance è richiesto un piccolo esercizio di fede.
Non saprete cosa state per vedere.
Non saprete cosa non avete visto.
Ci sarà un mistero da attraversare e ce ne sarà uno da lasciare intatto.
È un invito a prendersi cura del buio, del segreto.
Sacri e profani, sudati e tecnologici, epidermici e metallici, tra questi titoli segreti ci sono highlights cinetici come anche nuove creazioni inedite.
Che finiate nel mezzo di una dinamica dirompente
o annodati in mistiche strappacuore, quello che conta
davvero, forse, è che quel segreto resti intatto.
Godete pure della sorpresa, ma lasciate in pace tutto il buio attorno.
Dopo lo spettacolo, Il pane quotidiano. Moltiplicazione degli sguardi: dialoghi ravvicinati con artisti e spettatori a cura di Francesca Giuliani
poi, presentazione del progetto triennale Esercizi di mondo a cura di Francesca Pennini / CollettivO CineticO
a seguire, buffet

dal 30 aprile
al 4 maggio 2025
Rimini
Teatro Galli, Arena Francesca da Rimini, Ala nuova del Museo della Città, ex cinema Astoria, Teatro degli Atti, Casa Madiba
> www.motusonline.com
> www.teatrogalli.it
> www.santarcangelofestival.com
SUPERNOVA
Supernova è un progetto per le arti performative a cura di Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande (Motus) con Paola Granato. Questa terza edizione - realizzata in collaborazione con il Comune di Rimini e l’Associazione Santarcangelo dei Teatri e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna – torna a esplorare luoghi espansi ed estremamente significanti nell’immaginario della cittadinanza di Rimini. Quest’anno supernova muove il suo pensiero partendo dall’indagine dell’attualità, del nostro presente socio-politico, della fragilità che ci sommerge e da cui osserviamo panorami strani e inquietanti.

30 aprile 2025
19.30
Rimini | SUPERNOVA
Teatro Galli - Sala Musica
> www.teatrogalli.it
> www.motusonline.com
> www.santarcangelofestival.com
MORDS TOUJOURS!
Paola Stella Minni / cie Futur Immoral
prima nazionale
creazione: Paola Stella Minni & Konstantinos Rizos / performance: Paola Stella Minni / suono: Konstantinos Rizos / luci: Futur Immoral + Bartolo Filippone / amministrazione: Charles Binet / con il sostegno di: Futur Immoral, Drac Occitanie, Théâtre La Bulle Bleue
i
Mordilo, pastore! Mordi il serpente! Non lo fare con timore! Mordi la testa del serpente che si attorciglia attorno al tuo cuore. Nietzsche
Nato come satellite di Kill Tiresias, progetto che trae spunto dalla figura del veggente della tragedia greca per indagare la visione e la metamorfosi, MORDS Toujours riprende alcune linee di fuga, tessendo un nuovo potenziale drammaturgico. Da queste linee emerge una ricerca sul “chimerarsi” o sull’alterità, che interroga la presenza come flusso collettivo di sguardi e immaginari. Una danza di frammenti di mondo che si dissolvono in un divenire continuo e abissale.

1 maggio 2025
20:00
Rimini | SUPERNOVA
Museo della Città - Ala Nuova
> www.teatrogalli.it
> www.motusonline.com
> www.santarcangelofestival.com
DOWN TO UNDER
Despina Sanida Crezia
prima nazionale
concept, coreografia, direzione artistica: Despina Sanida Crezia / performance: Eleni Roberts Kazouri, Despina Sanida Crezia / musica: Panos Alexiadis / produzione: PMY Progress / co-produzione: MIR Festival / debutto MIR Festival 2023 / creato con il supporto finanziario del Ministro della Cultura Greco
Down to Under, presentato per la prima volta nel seminterrato di una stoa ateniese nel 2023, indaga le coreopolitiche nello spazio urbano.
I videogiochi, internet e la cultura della Generazione Z, fanno si che lo spazio urbano funzioni come un algoritmo, un parco giochi, un campo di battaglia, uno spazio vitale, un campo di stimoli in continuo flusso, ma, anche, come luogo di confinamento. In questo ambiente, i corpi in scena mettono in atto fisicità e gesti che appaiono nelle sottoculture musicali underground urbane, come hip-hop/rap, emo, noise, hardcore e punk, esplorando forme di disobbedienza sociale attraverso il movimento e il suono. Queste figure fastidiose, cariche degli effetti dell'ingiustizia sociale e della lotta, si appropriano in modo proattivo e giocoso dello spazio urbano ed espongono la loro confusione, frustrazione e rabbia, mentre permettono al loro sforzo fisico di trasformarsi in vulnerabilità, tenerezza e intimità.

2 maggio 2025
22:00
Rimini | SUPERNOVA
Teatro Galli - Sala Ressi
> www.teatrogalli.it
> www.motusonline.com
> www.santarcangelofestival.com
PERSONNE NE RAMASSE MA LANGUE
(Nessun* raccoglie la mia lingua)
Schoß Company
ideazione Lisa Tatin & Simona Gallo / voce-composizione-performance Chloé Bieri & Lisa Tatin / Testi S.Vovor, L.Vazquez, L.Lombé, C.Coulon, K.Tempest / electronics Dionysios Papanicolaou, Till Lingenberg, Chloé Bieri / stage design-live electronics Simona Gallo / textil artist Mélanie Vincensini
Nessun* raccoglie la mia lingua è un'incantazione a due voci in cui i corpi delle performer, Chloé Bieri e Lisa Tatin, diventano manifesto vivente di una poesia incarnata. Muovendosi tra il pubblico, i corpi e le voci si affermano come spazio di resistenza, spezzando i perimetri prestabiliti e invitando a una profonda riflessione sulle oppressioni sistemiche.
In uno scrigno di luce e video, le loro voci danno vita ai testi poetici di autric* impegnat*: Lisette Lombé, Laura Vazquez, Stéphanie Vovor, Cécile Coulon, Kae Tempest. I loro corpi diventano matrice in cui si intrecciano le questioni di genere, classe e razza.
Nessun* raccoglie la mia lingua proclama, attraverso l’incarnazione fisica e vocale, la necessità di scarnificare i modelli, mettere a nudo le oppressioni e reinventare le possibilità, interrogando al contempo l'asservimento del vivente.

3 maggio 2025
18:30
Rimini | SUPERNOVA
Ex Cinema Astoria
> www.teatrogalli.it
> www.motusonline.com
> www.santarcangelofestival.com
GRINDHOUSE
una lecture performance in Horror Studies (primo studio)
Teodora Grano
ideazione, assemblaggi, corpo Teodora Grano / material stuff dramaturg, soluzioni punk B. Bordoni / creative technologist Simone Arganini / collaborazione artistica Michela Depetris, Angelo Pedroni / contiene l’opera “… leaky 4 Mother Rage (working title)” di Michela Depetris, “Tartar Tremor” di B. Bordoni / con il supporto di Collettivo Cinetico / progetto realizzato con il contributo di ResiDance - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione del Network Rete Anticorpi XL / con il sostegno di Lavanderia a vapore, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)i
GRINDHOUSE, una lecture performance in Horror Studies è una ricerca sul genere horror contemporaneo nel cinema, il dispositivo con cui viene indagato questo corpo è la costruzione di una lecture performance. L’horror è una creatura inquietante, che mentre si auto-replica, è coinvolta in una violenta presa di coscienza di se stessa come genere saturo. La ricerca vuole esplorare l’horror come corpo smembrato, inserendosi nella riflessione sul genere come entità frammentata. L’horror è anche una tecnologia discorsiva, un dispositivo affettivo, politico e sensoriale che reagisce al presente, destabilizza certezze e, con forza sovversiva, trasforma il reale. Il corpo smembrato diventa un paesaggio, non più un tutto organico ma una massa di detriti. Un territorio destabilizzato, attraente, prevedibile, offensivo, che crea uno spazio di possibile incorporazione di desideri, ambivalenze. Paure e pressioni escono allo scoperto e prendono corpo. Come una cartina al tornasole, reagisce sempre al presente, alle sue paure, alla sua morale, alla sua politica e, attraverso rigenerazione e tradimento della forma, esprime la sua forza vitale: la sua capacità di esprimere una negatività non addomesticata.

residenza
28 aprile - 11 maggio 2025
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi #1
percorso di accoglienza e residenza per creazioni coreografiche
Progetto artistico e organizzativo condiviso da
L’arboreto – Teatro Dimora e Teatro Petrella di Longiano
MY BODY IL MADE OUT OF GLASS
Elia Pangaro
ideazione e performance: Elia Pangaro / regia del suono e live performance: Jacopo Cerolini / disegno delle luci: Ana Luisa Novais Gomes / assistente di produzione: Margherita Morucci / con il supporto di: La MaMa Umbria International, Divadlo Studio Tanca, Câmara Municipal de Lisboa / Polo Cultural Gaivotas | Boavista / con il sostegno di: Dance Gallery Aps, L’arboreto Teatro - Dimora / tutoraggio presso L’arboreto Teatro - Dimora con Enrico Pitozzi (drammaturgia) e Giulia Vismara (Sound) / progetto finalista di DNAppunti Coreografici 2024, presentato all’interno di DANCING DAYS presso Romaeuropa Festival
Alcol, indecisioni, fragilità.
Sono una bottiglia appoggiata sul bordo di un tavolo,
ancora con due dita di liquido dentro.
Pronta a cadere.
My body is made out of glass è un lavoro che parte dalle memorie di un corpo che si sente fragile, pieno di crepe. Memorie di periodi problematici, legati all’ebbrezza e all’odio, affrontano le fragilità di un corpo e una mente a contatto con un ambiente dal quale cerca di scappare, o meglio, nel quale immedesimarsi. Il lavoro diventa un’iperbole di queste memorie. Decontestualizzandole, si allontana dalla verità della propria esperienza creando un personaggio che esageri le esperienze per renderle visibili a occhio nudo.
Il mio corpo è fatto di vetro.
Più mi allontano e meno
sembra vero.

residenza
27 maggio - 6 giugno 2025
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi #2
percorso di accoglienza e residenza per creazioni coreografiche
Progetto artistico e organizzativo condiviso da
L’arboreto – Teatro Dimora e Teatro Petrella di Longiano
THE SANDPIT
Simone Lorenzo Benini
in collaborazione con Miriam Budzáková
concept: Simone Lorenzo Benini / coreografia: Simone Lorenzo Benini, Miriam Budzáková / interpreti: Miriam Budzáková, Simone Lorenzo Benini / co-produzione: Huggy Bears, WUK performing arts, Brut Wien, AiEP / con il supporto di: CLAPS, Teatro Petrella di Longiano, L’arboreto - Teatro dimora di Mondaino, IterCulture, Movimento Danza.
La residenza e la prova aperta si realizzano nell’ambito del progetto nazionale di ResiDance – azione del Network Anticorpi XL
La sabbia è un materiale che ha la potenzialità di creare molteplici forme e, allo stesso tempo, di cancellarle. È una sostanza grazie alla quale, attraverso il gioco, possono emergere infinite possibili narrazioni e immagini. La sabbia in qualche modo custodisce ricordi. Nasconde e svela, lasciando solo alcuni dettagli parzialmente visibili, ci invita a immaginare cosa si nasconde sotto di essa. Siamo disposti a non cogliere la forma o il significato completo di ciò che vediamo? Possiamo accettarne la parzialità e l’ambiguità, senza cercare di definire, di categorizzare, lasciando che le zone d’ombra permettano alla poesia di accadere? Possiamo limitarci ad osservare e vivere fidandoci di ciò che sentiamo, senza cercare spiegazioni?
Ho un ricordo di una sabbionaia in cui giocavo da bambino: un luogo peculiare, dove gli oggetti apparivano e scomparivano, emergevano e sprofondavano nella sabbia. Prendevano forma e poi si disfacevano. Ricordo di aver scavato e ritrovato cose perse giorni prima. Come nella sabbia, il nostro passato si trova sotto la superficie, e vive dentro il nostro corpo. Come possiamo farlo emergere? In che modo nel nostro corpo, archivio della nostra vita, il passato riaffiora e vive nel nostro presente? La sabbionaia diventa una metafora del corpo, contenitore di infinite possibilità per esplorare l’ambiguità delle nostre memorie, che spesso non chiare, si mischiano con l’immaginazione, le paure e i desideri.