E'BAL 2022
Palcoscenici per la danza contemporanea
Un progetto di rete regionale sostenuto da ATER FONDAZIONE
e condiviso da
Associazione Danza Urbana
Associazione Liberty/Stagione Agorà
Cantieri Danza
Comune di Rimini
Cronopios - Teatro Petrella e Casa della Cultura Italo Calvino
Istituti Culturali della Repubblica di San Marino
L'arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
Masque Teatro
PKD - Piacenza Kultur Dom
Riccione Teatro
Santarcangelo dei Teatri
Sillaba Soc. Coop. (Villa Torlonia Teatro)
Teatro del Drago - Teatro Comunale di Gambettola
ATER Fondazione, oltre a essere l’ente capofila, partecipa al progetto di rete
con due Teatri del Circuito multidisciplinare regionale,
il Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno e il Salone Snaporaz di Cattolica
COME SE IL CORPO FOSSE
laboratorio sul movimento
Il laboratorio è previsto per un massimo di 15 partecipanti
La quota di partecipazione è di € 5,00
per informazioni rivolgersi agli Istituti Culturali: info.istituticulturali@pa.sm - tel. 0549 882452
Il percorso laboratoriale è aperto a tutti e sarà costituito da un insieme di pratiche che si focalizzeranno sulla percezione dello spazio interno ed esterno, sull'ascolto del proprio corpo, di quello dell'altro e delle sue possibilità.
GIUSEPPE COMUNIELLO
CAMILLA GUARINO
Let me be
creazione e interpretazione Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino
drammaturgia Camilla Guarino
audiodescrizione live scritta da Camilla Guarino e interpretata da Giulia Campolmi
light Designer Pietro Millosevich
artista sonoro/disegno del suono Umberto F
creazione video Gabriele Termine
consulente artistica Silvia Berti e Giulia Campolmi
produzione Versiliadanza e Fuori Equilibrio
coproduzione Oriente Occidente/Europe Beyond Access cofunded by Creative Europe, Murate Art District, Associazione MUS.E, Comune di Firenze
con il sostegno del Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni
Selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2021 – azione del Network Anticorpi XL
ll progetto nasce nel 2019 dall’urgenza di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello di esternare come può svilupparsi la descrizione di uno spettacolo di danza a una persona che non vede. Rendere accessibile e fruibile uno spettacolo di danza a coloro che non vedono, rappresenta una sfida importante e necessaria. La componente visuale, predominante in uno spettacolo danzato, può essere raccontata grazie al coinvolgimento degli altri sensi.
A disposizione di tutto il pubblico ci saranno delle audioguide che permetteranno la fruizione dell’audiodescrizione poetica live dello spettacolo.
STEFANIA TANSINI
La grazia del terribile
Progetto, coreografia, danza: Stefania Tansini. Luci: Matteo Crespi. Suono: Claudio Tortorici
Collaborazione artistica: Anna Zanetti - Foto di Luca Del Pia
selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2020 - azione del Network Anticorpi XL
Premio Rete Critica 2021. Premio miglior interprete Bando Experimenta 2019
Un percorso di trasformazione di un corpo che traccia il proprio viaggio attraverso pulsioni uguali e contrarie: da un lato scultura in movimento che intensifica e dilata la durata del gesto naturale creando infinite geometrie sulle quali però non si sofferma. Dall'altro un organismo enigmatico che si contorce, si incrina, si plasma, in balìa delle sue possibilità di metamorfosi. Un corpo che si modifica nel tempo, che passa dalla concretezza del presente, dalla logica della carne, a pulsioni fuori controllo, per arrivare ad un corpo alla deriva, proiettato verso il desiderio, verso un altrove.
PANZETTI / TICCONI
AeReA
Progetto, coreografia, danza: Stefania Tansini. Luci: Matteo Crespi. Suono: Claudio Tortorici
Collaborazione artistica: Anna Zanetti - Foto di Luca Del Pia
selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2020 - azione del Network Anticorpi XL
Premio Rete Critica 2021. Premio miglior interprete Bando Experimenta 2019
Un percorso di trasformazione di un corpo che traccia il proprio viaggio attraverso pulsioni uguali e contrarie: da un lato scultura in movimento che intensifica e dilata la durata del gesto naturale creando infinite geometrie sulle quali però non si sofferma. Dall'altro un organismo enigmatico che si contorce, si incrina, si plasma, in balìa delle sue possibilità di metamorfosi. Un corpo che si modifica nel tempo, che passa dalla concretezza del presente, dalla logica della carne, a pulsioni fuori controllo, per arrivare ad un corpo alla deriva, proiettato verso il desiderio, verso un altrove.
ANNAMARIA AJMONE
La notte è il mio giorno preferito
Ideazione, danza: Annamaria Ajmone, set, styling, immagini: Natália Trejbalová, ricerca, collaborazione drammaturgica: Stella Succi, musiche: Flora Yin Wong, abito: Jules Goldsmith, direzione tecnica, disegno luci: Giulia Pastore, preparazione voce: VEZA e Paola Stella Minni, progetto grafico: Giulia Polenta, organizzazione: Martina Merico, amministrazione: Francesca d’Apolito.
Produzione: Associazione L’Altra Coproduzione: FOG Triennale Milano Performing Arts, Fondazione del Teatro Grande di Brescia, Torinodanza, Fondazione I Teatri Reggio Emilia \ Festival Aperto, Lac Lugano Arte e Cultura, Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prendersi cura
Con il sostegno di Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e di Fondazione CR Firenze, Oriente Occidente, far° festival des arts vivants Nyon.
Una riflessione sul rapporto con l’Altro attraverso una meditazione sugli animali e gli ecosistemi in cui vivono. Lo spettacolo prende spunto dalla pratica delineata da Baptiste Morizot del tracciamento filosofico: l’esercizio di seguire le piste attraversate dagli animali selvatici nel tentativo di prenderne in prestito lo sguardo e intuirne le possibilità d’azione.
Così la danza si dispiega in una serie di esperimenti, scomponendo e ricomponendo la pratica animale di tracciare ed essere tracciati, di ricercare e nascondersi. Segnali e strumenti percettivi misteriosi, ispirati a diverse specie, ne costituiscono il tessuto connettivo. L’animale e il vegetale, l’organico e l’inorganico si fondono nello spazio oscuro della foresta notturna; frane e richiami irrompono spezzandone la quiete. Una foresta né vergine né idealizzata, ma “tecnonaturale”, che include e trasforma i segni lasciati dai propri abitanti.
Il titolo dello spettacolo, tratto da una lettera di Emily Dickinson, si riferisce al buio come spazio della presenza assentata dell’animale, come luogo dell’intuizione e dell’incontro con l’Altro.
SILVIA GRIBAUDI
Monjour
di Silvia Gribaudi; con Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Silvia Gribaudi, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren
consulenza artistica e drammaturgica Matteo Maffesanti; disegni animati Francesca Ghermandi
materiale artistico Silvia Gribaudi, Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren
disegno luci Leonardo Benetollo; direzione tecnica Leonardo Benetollo; creative producer Mauro Danesi; musiche Nicola Ratti, Gioachino Rossini
produzione Associazione Culturale Zebra; coproduzione Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, Les Halles de Schaerbeek (Bruxelles); con il sostegno del MIC
Monjour è uno show tra il circo e la danza fatto di attori dimenticati, accolto da spettatori disorientati e che prova a fotografare il nostro tempo. La festa è dei corpi circensi, dei corpi storti, dei corpi pensanti e danzanti. Un tempo in cui una comunità nel teatro si ritrova e decide di festeggiare. Ma cosa vuol dire festeggiare? Cosa viene festeggiato?
Cinque performers sempre pronti a offrirsi in virtuosismi, nella generosità costante e nella necessità di esistere attraverso la relazione con il pubblico, replicano una costante dedica: “IT’S FOR YOU! È per te!”. Vogliamo celebrare gioiosamente un giorno fatto di nulla. Vogliamo ridere di noi stessi, di una mondanità fuori dal tempo. Vogliamo ripartire da un giorno dove solo la presenza, come accade per la Montagna, ha senso di esistere.
ROSSO TEATRO
ATELIER TEATRO DANZA
Il paese senza parole
spettacolo per bambini e famiglie
con: Marianna Batelli e Alessandro Rossi; testo di: Roberto Anglisani e Alessandro Rossi
musiche originali: Marcello Batelli; coreografie: Marianna Batelli, costumi: Mirella Salvischiani
regia: Roberto Anglisani
ETÀ CONSIGLIATA: dai 6 anni in su e famiglie
Nel paese dove vivono Philéas e Cybelle non si parla quasi mai: qui le parole vanno comprate e mica tu: i bambini possono permetterselo. Così Philéas, quando si innamora di Cybelle, non ha abbastanza soldi nel salvadanaio per dirglielo. Tre parole riesce a rubarle al vento, e poi ha con sé una parola speciale.
Ma un giorno quel vento torna, più forte e...
Uno spettacolo di narrazione e danza, un racconto sull’importanza delle parole e delle storie da poter raccontare, dove gli occhi e le orecchie possono immaginare mondi nuovi, emozioni che non sono visibili se non attraverso il corpo e il movimento.
PHILIPPE KRATZ
Open Drift
Coreografia Philippe Ktatz
performer Antonio Tafuni e Nagga Baldina
musica Borderline Order
"due esseri che fluttuano e scorrono in mare aperto, avvicinandosi l'uno all'altro, lasciando che le correnti decidano dove saranno portati successivamente. consapevoli del loro destino, ma decisi e risoluti come se fossero determinati a trarre il massimo dall’inaspettato incontro sapendo di essere stati uniti per caso, ma anche che per questo breve momento sono gli unici testimoni della reciproca esistenza, prima di svanire di nuovo separati, sconnessi e sconosciuti, ma potenzialmente trasformati in meglio. la transizione, la trasmissione e lo spazio condiviso assumono un ruolo speciale e determinante in OPEN DRIFT. derivante dall'iconico assolo „la morte del cigno“ di michel fokine e anna pavlova del 1905, questa è una nuova interpretazione di un vecchio tema con giovani artisti che ci ricordano l'eccitazione e la magia che possono portare nuovi inizi.“
MICHELA LUCENTI
BALLETTO CIVILE
Nothing
Nel nome del padre, del figlio e della libertà
Liberamente tratto dal Re Lear di W.Shakespeare
anteprima nazionale
Ideazione Michela Lucenti; Creato e interpretato da: Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Loris De Luna, Maurizio Lucenti, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi Arena, Matteo Principi, Emanuela Serra
disegno sonoro Tiziano Scali
una produzione Balletto Civile / Teatro degli Impavidi (Sarzana); in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro
con il sostegno di MIC / Ministero della Cultura
“Un viaggio nella tragedia familiare raccontata dal gran Bardo ma anche un’analisi tra amore e potere, tra il desiderio di restare e la legge della vita che porta sempre una notte all’uomo. Al suo centro è la crisi irreversibile dei rapporti tra padri e figli e figlie, segnato dalla fine dell’idea tradizionale di sovranità. Il sovrano abdica; il re non sa più reggere, è diventato cieco. e quelli che vorrebbero prendere il suo posto non sono che parricidi e fratricidi.” (M. Cacciari)
MK
MICHELE DI STEFANO
Eden
Site specific sull’opera di Eva Jospin.
Progetto coreografico di Michele Di Stefano con i/le performer di mk
Musica You & I di Jeff Buckley – Luci Giulia Broggi – Commissionato da Festival Aperto / Fondazione I Teatri – Reggio Emilia.
La performance prevede 1 spettatore e 1 performer per ogni replica.Primo ingresso alle 11, ultimo ingresso alle 21:45.
La durata della performance è di circa 5 minuti, lo spettatore potrà trattenersi altri cinque minuti dopo la fine della performance.
Ogni 15 minuti è prevista una nuova performance per un nuovo spettatore.
L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria su Eventbrite (posti limitati).
Poichè lo spettacolo si svolge in un cantiere, il pubblico potrà accedere solo indossando abiti comodi e scarpe con suole di gomma.
Lo Spazio Tondelli riapre in via eccezionale al pubblico e accoglie gli spettatori all’interno del suo cantiere per la straordinaria performance-evento Eden, portata in scena dal gruppo mk e firmata da Michele Di Stefano, coreografo di fama internazionale già premiato con il Leone d’argento alla Biennale Danza di Venezia. Eden è una danza onirica e segreta, eseguita da un solo danzatore per un solo spettatore alla volta. Grazie alla coreografia creata da Di Stefano, il cantiere del nuovo teatro ancora in piena fase di costruzione si trasforma in un giardino delle meraviglie, dove si riverbera all’infinito il primo incontro – a distanza – fra due persone. La performance è una celebrazione dei sensi, della bellezza dei corpi e della potenza rigenerativa del gesto.
Lo spettatore è invitato a vedere con occhi nuovi uno spazio che si svela al suo sguardo per la prima volta.
FABRIZIO FAVALE
LE SUPPLICI
U.F.O and the Vikings
un lavoro di e con Fabrizio Favale
con la presenza di arcieri del circolo Arcieri del basso Reno
una produzione KLm – Kinkaleri / Le Supplici / mk realizzato al Das, Bologna
site specific su invito di Agorà
"Un essere inorganico e insieme organico e tuttavia senziente, danzante, che è fiore-di-luce-frattale- psichedelico-coda-di-nuvola-alieno-uccello-del-paradiso-riflesso-di-ghiacciaio-islandese si trova di notte al centro di uno spazio vuoto, illuminato a giorno da fasci di luce di riflettori che lo circondano tutt’attorno. È un U.F.O. naturalmente. Potremmo crederlo sotto stretta osservazione nell’Area 51… Eppure siamo costretti a ricrederci nel momento in cui, dopo di lui, nello stesso spazio, compaiono i vichinghi! Raminghi a caccia di notte agli albori degli sbarchi islandesi. Allora quello di prima era davvero un riflesso del Vatnajokull!" (Fabrizio Favale)
residenza creativa
8-22 MAGGIO 2022
Longiano (FC)
Teatro Petrella
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi #1
percorso di accoglienza e residenza per creazioni coreografiche
Progetto artistico e organizzativo condiviso da
Centro di Residenza Emilia-Romagna
(L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale)
Teatro Petrella di Longiano
CHIARA FRIGO
MARIGIA MAGGIOPINTO
Miss Lala al Circo Fernando
idea e coreografia Chiara Frigo | realizzato con Marigia Maggipinto | drammaturgia Riccardo De Torrebruna | musica Laura Masotto | disegno Luci Moritz Zavan Stoeckle | video Maura Costantini | cura del progetto Nicoletta Scrivo | produzione Zebra Cultural Zoo | con il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa); Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi.
Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche
azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
Progetto di residenza condiviso da CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa;
Centro di Residenza Emilia-Romagna ( L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino | La Corte Ospitale di Rubiera); Teatro E. Petrella di Longiano
Miss Lala al Circo Fernando è una performance che vede come protagonista Marigia Maggipinto, storica interprete della compagnia del Tanztheater di Wuppertal. Come agli albori del Circo, gli spettatori si avventurano in uno spazio intimo per vedere da vicino “il diverso”, “il fenomeno”, nel nostro caso per la sua lunga esperienza di lavoro e di vita con Pina Bausch.
Viene offerta una scelta di foto, un archivio vivente dal quale le persone del pubblico possono attingere. Frammenti, memorie, aneddoti, una replica a New York che non si può dimenticare e altre suggestioni. In base alla scelta istintiva delle persone, Marigia compone un racconto in tempo reale, in cui a tratti riemerge la sua danza. Non si tratta di commemorare, ma di rivivere ad ogni diversa sollecitazione quel bagaglio di esperienza artistica e umana.
MARCO D'AGOSTIN
Best Regards
di e con Marco D’Agostin | suono LSKA | testi Chiara Bersani, Marco D’Agostin, Azzurra D’Agostino, Wendy Houstoun
produzione VAN | coproduzione KLAP Maison pour la danse à Marseille, Rencontres Chorégraphiques de Seine Saint- Denis, CCN2 de Grénoble, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
Dear N., you were too much: così inizia la lettera mai recapitata che Wendy Houstoun scrisse al suo amico e collega Nigel Charnock, pochi giorni prima che lui morisse nell’agosto del 2012. Nigel era stato un formidabile entertainer. La sua danza disperata, sempre sospesa su un abisso. Agli occhi di chi lo ha conosciuto rappresentava la possibilità che in scena tutto potesse accadere ed esplodere. Best Regards è la lettera che scrivo, con 8 anni di ritardo, a qualcuno che non risponderà mai. È un modo per dire: Dear N, I wanted to be too much too. Come ha osservato Ottavio Fatica, “le lettere giunte in ritardo mettono sotto accusa il tempo per non essere la durata assidua che si postula, bensì costellazione, via lattea d’istanti”. Rivolgo dunque agli spettatori la mia stessa domanda: come la cominciamo, questa lettera impossibile, noi che abbiamo già esaurito il tempo?
residenza creativa
27 MAGGIO
10 GIUGNO 2022
Longiano (FC)
Teatro Petrella
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi #2
percorso di accoglienza e residenza per creazioni coreografiche
Progetto artistico e organizzativo condiviso da
Centro di Residenza Emilia-Romagna
(L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale)
Teatro Petrella di Longiano
LAURA GAZZANI
Walter
di Laura Gazzani | interpreti Nicolò Giorgini e Francesca Rinaldi
sound designer Lorenzo Lucchetti | costumi Laura Tipo | profumiere Mauro Malatini | musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij | produzione Anghiari Dance Hub
con il sostegno di Ritratti d’Artista; Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi - Progetto artistico e organizzativo condiviso da Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale), Teatro Petrella di Longiano; Piemonte dal Vivo / Lavanderia Vapore – Centro di residenza Piemonte; Kilowatt Festival.
Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche | azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore | coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
Progetto di residenza condiviso da Piemonte dal Vivo / Lavanderia Vapore – Centro di residenza Piemonte, Kilowatt Festival; Centro di Residenza Emilia-Romagna ( L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino | La Corte Ospitale di Rubiera); Teatro E. Petrella di Longiano
Walter è un walzer futuristico.
Due corpi e una regola danzano insieme per ricreare l’incanto, immersi nello stesso spazio e nello stesso tempo, uniti dall’1-2-3.
Come in una corte aristocratica o in una ballroom popolare, intrighi, amori e incontri nutrono lo spazio. L’aspetto umano si svela in un perimetro fantastico e circolare, dove la ridondanza dei movimenti è condivisa con chi guarda. Una ripetizione che aiuta l’opera a ricreare l'incanto perduto di un passato affezionato alle fiabe.
Walter gira gira gira e non si ferma più.
5 GIUGNO 2022
ORE 20.00
Spazi campestri
Podere Santa Croce
Argelato (BO)
> stagioneagora.it
> virgiliosieni.it/danze_contadine
VIRGILIO SIENI
Danze contadine
Ingresso gratuito
Un'opera collettiva, esito finale di un percorso laboratoriale di trasmissione sui linguaggi del corpo e della danza, iniziato il 29 maggio. “Le azioni con la terra provengono da lontano, fanno ascoltare l’aura dei corpi. Queste forme del farsi l’uno vicino all’altro fino all’immersione, ben descrivono il progetto nella terra di Argelato: con le mani conficcate nel suolo, le azioni si pongono profeticamente in dialogo con quel paesaggio modellato dal lavoro ma pur sempre ben tracciato da uno spirito cooperativo. Le Danze contadine si riarmano di quegli attrezzi, articolano gesti che sanno di antico.
Nuova creazione 2022 di Virgilio Sieni, prodotta con il sostegno del Festival Civitanova Danza, è un duetto in cui la forza di prossimità, già incontrata nelle Danze cieche, si condensa in esatte sequenze fisiche condivise - interpretate da Jari Boldrini e da Maurizio Giunti - sulle musiche di Johann Sebastian Bach eseguite dal vivo da Naomi Berrill al violoncello.
10 SETTEMBRE 2022
17.00 - 20.00
all’interno del programma della XXVI edizione del Festival Danza Urbana
Bologna
> danzaurbana.eu
> www.virgiliosieni.it/schede/satiri
VIRGILIO SIENI
Satiri
coreografia e spazio Virgilio Sieni
Interpretazione Maurizio Giunti, Jari Boldrini
Violoncello Naomi Berrill; Musica Johann Sebastina Bach (Suite n°2, Suite n°3 , Suite n°4 per violoncello solo)
Produzione Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni \\ in collaborazione con AMAT & Civitanova Danza, Galleria Nazionale delle Marche \\ con il sostegno di MIC Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze
Satiri, nuova creazione di Virgilio Sieni, prodotta con il sostegno del Festival Civitanova Danza, è un duetto in cui la forza di prossimità, già incontrata nelle Danze cieche, si condensa in esatte sequenze fisiche condivise - interpretate da Jari Boldrini e da Maurizio Giunti - sulle musiche di Johann Sebastian Bach eseguite dal vivo da Naomi Berrill al violoncello.
DANIELE NINARELLO
Pastorale
concept e coreografia Daniele Ninarello, danza Zoé Bernabéu, Vera Borghini, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase, musiche Dan Kinzelman, dramaturg Gaia Clotilde Chernetich, movement coach Elena Giannotti, luci e spazio Gianni Staropoli, abiti di scena Ettore Lombardi
produzione Codeduomo / Compagnia Daniele Ninarello, coproduzione Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape /Direction Yuval Pick, progetto realizzato all’interno di “Sharing&Moving/International Residencies” con il supporto di Mosaico Danza – Festival Interplay, Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare di Spettacolo dal Vivo e Lavanderia a Vapore – Centro Regionale per la Danza, KLAP Maison pour la danse – Kelemenis & cie di Marsiglia, Armunia/Festival Inequilibrio, Festival Oriente Occidente/CID Centro Internazionale della Danza, con il supporto di Centro di Residenza della Toscana (Armunia -CapoTrave/Kilowatt), CSC Centro per la Scena Contemporanea, Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, CID Centro Internazionale della Danza di Rovereto, Teatro Akropolis e con il contributo di ResiDance XL – azione del Network Anticorpi XL, in collaborazione con il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD e con AMAT per Civitanova Casa della Danza
In Pastorale, la coreografia vuole essere l’accorgimento per emergere da sé e accedere all'altrove, per unirsi al fuori e all'altro che è prossimo a noi. Si punta a cercare una continua accordatura, una salda alleanza tra corpi che generano una danza che si dipana come un moto perpetuo; come se la mente corporea vivesse costantemente in allerta, attenta a tutti i suoni e ai ritmi da cogliere e ordinare per accedere a un sistema in grado di intonare il proprio corpo ad un ritmo universale.
23 OTTOBRE 2022
Casa della Cultura
"Italo Calvino"
Calderara di Reno
> boomcantierecreativo.it
> www.virgiliosieni.it/schede/danza-cieca/
VIRGILIO SIENI
Danza cieca
Coreografia Virgilio Sieni; Interpreti Virgilio Sieni e Giuseppe Comuniello
Produzione Fondazione Matera-Basilicata 2019, Compagnia Virgilio Sieni
Duetto in cui il dialogo tra le sostanze auriche dei corpi – portate all’ascolto dalle azioni con la terra e dal paesaggio umano delle Danze contadine - si fa qui canalizzazione e istruzione: racchiude il senso di un’amicizia e allo stesso tempo la ricerca di continue vie di fuga. In scena Virgilio Sieni e il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello si pongono in una condizione d’indovini: è l’intuito a elaborare le esperienze dei corpi, per sciogliersi sulla soglia dell’incontro.
Lo spettacolo sarà preceduto da un laboratorio sulla tattilità, condotto da Delfina Stella e da una lezione sul gesto di Virgilio Sieni.
DEWEY DELL
Hamlet
Concept: Dewey Dell; Coreografia: Teodora Castellucci; Con: Ivan Björn Ekemark, Dylan Guzowski, Layton Lachman; Musica originale: Demetrio Castellucci
Disegno e realizzazione costumi: Guoda Jaruševičiūte; Direzione tecnica, disegno luci, realizzazione oggetti di scena: Vito Matera
Scena: Transforma; Realizzazione della scena: Ben Clark; Scultura: Matteo Lucca, “Human”, pane con trattamento di consolidamento
Video e grafica: Clio Casadei con Riccardo Gambi; Disegno maschere: Studio A – Thom Roberts “Grey Face” 2019-20; “Red Face” 2019-20
Produzione, assistenza alla coreografia: Agata Castellucci ; Gestione e amministrazione del progetto: Raquel Moreira
Documentazione video: Ilaria di Carlo con Ethan Folk e John Nguyen; Progetto finanziato da Hauptstadtkulturfonds (German Cultural Capital Fund)
Coproduzione: Tanzfabrik Berlin (col sostegno di Regierender Bьrgermeister von Berlin – Senatskanzlei – Kulturelle Angelegenheiten), Dewey Dell, Triennale Milano Teatro
Essere figli è una caratteristica imprescindibile all’esistenza umana. Nasciamo da altri, da cui ereditiamo un’origine e da cui impariamo a vivere procedendo per modelli imitativi, proprio come alcuni animali. I figli degli esseri umani però, a un certo punto della loro vita, devono liberarsi da ciò che gli altri, esplicitamente o segretamente, avevano in piano per loro.
Se questo riscatto non avvenisse, la vita di chi nasce si consumerebbe nell’affanno cieco di dover rientrare in un disegno, invasivo o latente, che non gli è mai appartenuto.
residenza creativa
14 - 28 OTTOBRE 2022
C.G.J. collettivo Giulio e Jari
Pas de deux
Progetto di residenza condiviso da Centro nazionale di produzione – Compagnia Virgilio Sieni di Firenze, Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro; Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto Teatro Dimora | La Corte Ospitale); ACS Abruzzo Circuito Spettacolo; Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro) – Teatro Petrella di Longiano.
ideazione C.G.J. Collettivo Giulio e Jari; con Giulio Petrucci e Jari Boldrini; musica Simone Grande; luci Gerardo Bagnoli; installazione Elisa Capucci
produzione Anghiari Dance Hub, Nexus Factory
con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche – ed. 2021 azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da Paolo Brancalion | L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello -CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro); Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino | La Corte Ospitale di Rubiera); Teatro Petrella di Longiano; ACS Abruzzo Circuito Spettacolo.
Progetto selezionato da DNAppunti coreografici 2021
progetto di sostegno per giovani coreografi e coreografe under 35; sostenuto da Centro Nazionale di produzione Firenze – Compagnia Virgilio Sieni, Operaestate Festival/ CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna e Triennale Teatro dell’Arte di Milano.
L’attrazione per l’immaginario del Pas de deux accompagna l’esplorazione della potenza di un sistema scenico che, nella storia del balletto, ha messo in luce il profondo valore del legame e della relazione.
Prendendo spunto dagli aspetti essenziali del passo a due, la performance sviluppa un linguaggio coreografico che, grazie al movimento, apre la possibilità di liberare stati emotivi attraverso intenzioni, dinamiche e incastri spaziali.
L’emersione di climax e di atmosfere sempre più rarefatte guida gli interpreti in un luogo di totale astrazione, dove ogni forma di dialogo ricrea scorci di narrazione senza definire mai un concreto.
Un percorso di paesaggi visivi esplorato attraverso il corpo, che attinge ad un illusorio senza tempo per trasmettere nuove forme di virtuosismo.
6 novembre 2022
17.00
Riccione (RN)
Palazzo del Turismo
Riccione TTV Festival
> riccioneteatro.it
JACOPO JENNA
Alcune coreografie
ideazione, regia e videocoreografia Jacopo Jenna
collaborazione e danza Ramona Caia | collaborazione e video Roberto Fassone | musica originale Francesco Casciaro | disegno luci Mattia Bagnoli costume Eva di Franco | organizzazione Luisa Zuffo | produzione KLm - Kinkaleri coproduzione Centrale Fies con il supporto di Azienda Speciale Palaexpo - Mattatoio Progetto PrendersiCura
Alcune Coreografie mette in dialogo la danzatrice Ramona Caia con un prezioso e ponderoso lavoro di raccolta video, montaggio e successiva rielaborazione di una serie di tipologie di danze. La coreografia si costruisce attraverso la mimesi di una moltitudine di frammenti video montati in una sequenza serrata, frugando tra la storia della danza e della performance, attraversando il cinema e internet, in cerca di una materia cinetica sensibile. Diviso in due parti distinte, Alcune Coreografie parla della danza che parla della danza attraverso la danza e che con essa si confonde fino a produrre nuove immagini. La danzatrice incarna, trasforma, connette e riporta al presente il corpo dell’immagine, ne sonda la dinamica, la libertà e l’immediatezza linguistica senza un punto di vista privilegiato, lo sradica dall’immaginario nello svolgimento di una coreografia esatta. La danza tenta di liberarsi dalla forza dell’immagine, smettendo di riferirsi a qualcos’altro, per iniziare a rifarsi solo a se stessa. Nella seconda parte un video originale dell’artista Roberto Fassone offre una sequenza di coreografie visive, un paesaggio simbolico dove l’umano è assente ma che ancora cerca un rapporto con il corpo in scena e riflette su quella materia intangibile di cui la danza è fatta.
residenza creativa
14 - 28 novembre 2022
ZONE - POÈME
Enemy - A Peace conference
Residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Mélodie Lasselin & Simon Capelle | ZONE — poème —
Progetto di residenza condiviso da Occitanie en scène – Le Parvis scène nationale Tarbes (FRA), Teatro di Sardegna (ITA), L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, nell’ambito di Stronger Peripheries: A Southern Coalition, progetto sostenuto da Europa Creativa
La quarta delle 12 produzioni internazionali che verranno realizzate e coprodotte da altrettanti tandem produttivi nella cornice di Stronger peripheries: a Southern Coalition, un progetto europeo di larga scala del programma Europa Creativa.
L’arboreto – Teatro Dimora, tra i partner del progetto, è stato scelto per le sua natura e la sua storia e la sua esperienza, come principale luogo di residenza creativa per 7 di queste 12 produzioni.
Mélodie LASSELIN & Simon CAPELLE | ZONE —poème— sono gli artisti selezionati dal quarto tandem di produzione che vede coinvolti come coproduttori Occitanie en scène – Le Parvis scène nationale, Tarbes/Francia e Teatro di Sardegna, Italia. La selezione è avvenuta attreverso una call lanciata il 17 dicembre 2021 e chiusa il 28 gennaio 2022 per artisti residenti in Francia.
un progetto di Mélodie Lasselin & Simon Capelle
coreografia Mélodie Lasselin in collaborazione con Léa Pérat
performer Mélodie Lasselin, Léa Pérat
musiche di Restive Plaggona
field recording Quentin Conrate
light designer Caroline Carliez
scenografia e costumi Emma Depoid
fotografie di scena Martina Pozzan
testo Simon Capelle
con la partecipazione di Svetlana Makoskaya & Elvira Shvekher
ENEMY è un processo di creazione artistica globale in relazione alle guerre in Europa. Dopo aver terminato un primo lavoro a lungo termine chiamato BARBARE sui paesi appartenenti all’Unione europea dal 2019 al 2022, gli artisti Mélodie Lasselin e Simon Capelle si occupano degli altri paesi d’Europa con l’obiettivo di creare un’opera sulla pace e riflettere sul concetto di nemico. Riflettendo sul posto delle periferie in Europa e sulla possibilità di dare voce alle comunità locali, questo lavoro vuole approfondire il concetto di pace in relazione ai conflitti attuali e passati dell’Europa.
Abbiamo chiesto a due amiche, Elvira, un’ucraina, e Svetlana, una russa, di incontrarsi. Abbiamo trascritto le loro conversazioni.
Questo lavoro di documentazione offre una visione contemporanea di due paesi in guerra. Le loro storie personali testimoniano l’assurdità del conflitto in corso e le strette relazioni che uniscono entrambe le nazioni all’interno del continente. Le loro voci si mescoleranno alle testimonianze di soldati della NATO, delle loro famiglie, impegnati anche in ciò che accade alle frontiere e al di fuori dell’Unione Europea.
Le danzatrici Mélodie Lasselin e Léa Pérat, si sono formate assieme alla scuola Ballet du Nord di Roubaix, e costruiscono un dialogo con le comunità locali attraverso la danza, proponendo uno stile ibrido che mescola tradizione e futuro, patrimonio e finzione, difendendo la diversità come ponte tra le persone.
TEATRO DEL DRAGO
La sposa blu
Scrittura di scena liberamente ispirata a Barbablù (Charles Perrault)
di e con Silvia Battaglio | disegno luci Tommaso Contu | produzione Zerogrammi in collaborazione con Biancateatro
coproduzione Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, Festival INCANTI, Officine CAOS/Residenza Arte Transitiva
Liberamente ispirata alla fiaba di Barbablù, LA SPOSA BLU è una scrittura di scena per performer e marionette – costruita su una drammaturgia composita e multidisciplinare – che attinge dalla danza, dal teatro fisico e di figura, in cui la costruzione del racconto sottende la sperimentazione. Attraverso l’interazione scenica con tre singolari marionette degli anni ’40 appartenenti alla storica collezione Toselli e custodite presso l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, il lavoro percorre gli archetipi e i contenuti della fiaba, aprendo un possibile sguardo sul presente. Lo spettacolo è costruito intorno alla figura della sposa di Barbablù che – non conformandosi al classico femminile delle fiabe e non omologandosi ai dettami del consorte – opta per una sorta di ‘legittima difesa’ e si oppone al violento destino che il marito vorrebbe consegnarle. Puoi aprire soltanto le porte delle stanze che dico io, sono le parole che Barbablù ripete, impostando la relazione affettiva all’insegna del possesso, della paura e del controllo: è nel rifiuto di questo ricatto che la sposa Blu decide di aprire la porta segreta al di là della quale scopre i corpi occultati delle precedenti marionette-spose che, tornando in vita, scivolano dentro un ‘racconto’ sospeso tra fiaba e realtà, dove l’elemento della trasgressione assume il valore di una redenzione salvifica. Aprendo quella porta segreta che di fatto la porterà a mutare la trama del suo ‘destino’, la sposa Blu avvia un processo di ‘sospensione dell’irrevocabile’, affrancandosi da un’esistenza costruita sull’inganno. Nel suo delicato percorso di riscatto e trasformazione, la sposa Blu aspira alla ricerca della luce che abita nei luoghi arcani dell’oscurità e – incarnando il desiderio di non lasciarsi manipolare e soggiogare dalla violenza – attraversa il vasto abisso del potere, metaforicamente rappresentato da Barbablù, per riemergere e parlarci d’amore e liberazione, per svelare l’ignoto al di là dell’apparenza, nella scoperta di noi stessi oltre gli stereotipi di genere.
MANFREDI PEREGO
Totemica Ruggine
TOTEMICA
Coreografia/Scene: Manfredi Perego | Danza: Chiara Montalbani | Musiche originali: Paolo Codognola | Disegno luci: Ornella Banfi | Danza: Chiara Montalbani
Musiche originali: Paolo Codognola | Disegno luci: Ornella Banfi | Una produzione MP.ideograms-TiR danza.
Col supporto Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico
Totemica nasce nel periodo della pandemia come riflessione sulla condizione umana contemporanea ed il suo senso di onnipotenza perpetuo.
Sono abitato dal dubbio come non mai, la pandemia ha mosso e rotto molte delle mie certezze. Il mio rito quotidiano è disintegrato, alla ricerca d’una base ove poggiarsi. Spesso mi ritrovo a navigare in una sorta di spazio siderale, nel quale so di non poter riporre alcuna certezza.
Come una divinità decaduta che non sa più chi è, che non si riconosce più in nessun luogo e nessun credo. La coreografia esibisce un dio irriconoscibile nel presente, concreto nella storia, energia viva ma scaduta in un limbo non identificato. Potente tamburo muto che risuona a tratti. L’interprete ricade nel silenzio più enigmatico di una nuova ricerca di se stesso, senza fine.
Totemica vuole essere la testimonianza fisica ed emotiva di questa situazione, in cui si abita una sacralità dispersa priva di appigli.
RUGGINE
Come si manifesta il prodotto delle mie contraddizioni?
Ruggine è una riflessione su ciò che si crea nell’antagonismo tra buio e luce. Ruggine è un pensiero drammaturgico che si colloca tra l’oscuro, l’inquietudine, la violenza, ed allo stesso tempo verso una osservazione senza giudizio di queste reazioni.
Una dedica alla zona che di solito occulto in modo coatto, e la volontà di non cedervi. La coreografia non genera una risposta, ma la possibilità di immergersi in questi stati d’animo e poterli sviscerare senza pregiudizi, di confrontarsi apertamente con se stessi senza determinare la vittoria di nessuna rappresentazione ideale. Un corpo quindi alla ricerca della polvere, di ciò che solitamente si soffia via.
INFORMAZIONI E BIGLIETTI
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